Rientro dei soldati italiani morti in Afghanistan.

Le salme degli alpini in Italia, esplode la rabbia dei parenti.
Lo zio di una vittima al ministro La Russa: “si goda lo spettacolo”.



Roma - Roma – Quando alle 9:30 della mattina dell’11 Ottobre è atterrato nell’aeroporto di Roma il C130 dell’esercito contenente le bare dei 4 italiani morti sabato in Afghanistan, lo zio di uno delle 4 vittime si è rivolto al ministro La Russa (venuto ad accogliere le bare insieme ad altre autorità ) con queste parole: <Signor Ministro, si goda lo spettacolo>. Più tardi, La Russa ha replicato dicendo che <i parenti in queste occasioni hanno diritto a qualsiasi reazione emotiva. Sia quella di quello zio, sia quelle affettuose dimostrate da altri parenti anche oggi>. A ristabilire l’armonia è stato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha voluto accarezzare le bare. Dietro di lui il premier Silvio Berlusconi, il presidente del Senato Renato Schifani e dal presidente della Camera Gianfranco Fini. Dopo l’esecuzione del “Silenzio” avvenuta sulla pista, la partenza verso l’istituto di medicina legale della Sapienza con i corpi del caporale maggiore Gianmarco Manca (32 anni, Sassari), Francesco Vannozzi (26 anni, Pisa), Sebastiano Ville (27 anni, Siracusa). La cerimonia inizierà oggi alle 10:30 e sarà strasmessa su RaiUno.



Frattini: "Non mandiamo allo sbaraglio, il ritiro inizia la prossima estate".

Il ministro Franco Frattini nel frattempo, dopo diverse polemiche, difende il governo italiano: < I nostri militari sono in Afghanistan per uno scopo ben preciso: impedire ai terroristi di arrivare in Europa, a casa nostra. Alle famiglie dei nostri militari, che per me sono caduti da eroi, voglio confermare che un piano politico per l’Afghanistan c’è, che i loro cari non sono stati mandati allo sbaraglio, in una missione impossibile>. Giovedì ci sarà una riunione dei ministri dell’Alleanza preparatoria del vertice di Lisbona di novembre, dove si definirà la nuova fase di transizione e si accelererà provincia per provincia l’assunzione delle responsabilità di sicurezza e controllo da parte delle forze afghane. L’Italia inizierà un ritiro graduale delle truppe a partire dall’estate del 2011, con l’intenzione di completarlo entro il 2014. Nel frattempo l’esercito inizia ad attrezzarsi con nuove misure di sicurezza forzate, tra cui le bombe sui nuovi caccia militari.

(Martedì 12 Ottobre 2010)

Uno dei militari è di origine Sassarese!
Non mi trovo d'accordo però che si facciano queste parate per delle persone che purtroppo sono morte sul posto di lavoro. C'è tantissima gente che muore in silenzio dimenticata dal mondo... E non parlo del 3° mondo di certo.

Alle famiglie dei nostri militari, che per me sono caduti da eroi, voglio confermare che un piano politico per l’Afghanistan c’è, che i loro cari non sono stati mandati allo sbaraglio, in una missione impossibile

La carne da macello del governo: i militari. Missione impossibile o no, intanto queste quattro persone sono morte! Forse inevitabile... chi può dirlo. In guerra nulla è certo.
In coro: Si, ma i nostri militari non sono andati di certo a far la guerra.
In Afghanistan non si stanno mica facendo la manicure!