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Recensione Bayonetta
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Recensione Bayonetta
Recensione Bayonetta
Una strega per salvarli tutti
Titolo: Bayonetta
Piattaforma: Xbox360
Genere: Action 3D
Software house: SEGA
Sviluppatore: Platinum Games
Distributore: Halifax
N.giocatori: 1
Pegi: 18+
“È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io”
Parafrasando un celebre dialogo tratto dal film “Matrix”, la risposta al nostro chiodo fisso è praticamente scontata: Bayonetta è a tutti gli effetti la risposta femminile a Devil May Cry. Ed a nostro avviso non poteva essere altrimenti, visto che il responsabile dello sviluppo del gioco firmato Platinum Games è lo stesso Hideki Kamiya che diede i natali al primo Dante di sponda Capcom.
Per quanto i continui richiami a Devil May Cry appaiano fin troppo evidenti (lo stesso Kamiya ha ribadito più volte che uno dei motivi scatenanti del suo abbandono alla Capcom e della successiva nascita della “Strega” è stato proprio l'impossibilità di sviluppare il brand DMC a proprio piacimento), Bayonetta ha ad ogni modo il pregio di immettere nuova linfa vitale al genere degli action game, riuscendo alfine a competere proprio a Devil May Cry il titolo di miglior esponente del genere. Ma andiamo con ordine.
Vita da Strega
Bayonetta non fa altro che riproporre il classico scontro fra il bene ed il male, sebbene rivisto nell'ottica già adottata con successo in tutta la saga di Dante ed in cui anche l'oscurità deve fare la propria parte.
In questo caso specifico, la luce dei Saggi di Lumen rischia di fatto di prendere il sopravvento sull'oscurità delle Streghe di Umbra, e distruggere così quell'equilibrio che consente ai due mondi ed a quello del Caos (ovvero quello degli umani) di vivere in maniera più o meno armoniosa.
In mezzo a tutto questo si inserisce ovviamente la storia della provocante Bayonetta, una strega priva della memoria destata da un sonno di 500 anni, chiamata a ripristinare l'equilibrio fra la Luce ed il Buio ed a salvaguardare così la sopravvivenza stessa del mondo del Caos (a tal proposito ottima l'idea di rappresentare i suoi abitanti in versione eterea proprio per rimarcare il netto stacco fra il mondo soprannaturale e quello terreno, in grado di vivere su piani praticamente paralleli) a cui la stessa protagonista appare in qualche modo legata.
Angel May Cry
Come già ampiamente accennato in sede introduttiva, parlare di Bayonetta senza citare Devil May Cry è praticamente impossibile. I punti in comune fra i due titoli sono infatti troppi per passare inosservati, specie poi considerando anche la presenza di achivement ironici del calibro di “Angel May Cry” chiaramente ispirati al Dante di sponda Capcom. L'ironia e la sventatezza dei due protagonisti, le capacità soprannaturali di entrambi (da un lato la trasformazione demoniaca di Dante, dall'altro la trasmutazione della chioma e della tuta simil-lattex della strega), la struttura dei livelli, la presenza di aree di combattimento chiuse da barriere mistiche eliminabili previa la sconfitta di tutti i nemici ivi rinchiusi, e perfino gli special stage nascosti (utili per accumulare il denaro necessario per l'acquisto di armi, potenziamenti ed accessori di varia natura tramite il bar di Rodin) sono solo alcuni degli elementi riconducibili ad entrambi i titoli, fattori che a nostro avviso non sono però sufficienti per relegare il titolo di Platinum Games al ruolo di mero clone dell'action game di casa Capcom.
Bayonetta ha infatti una ragion d'essere tutta sua, vuoi per la forte presenza scenica della sua protagonista e per l'introduzione di intelligenti varianti al tema (leggasi maggiore interazione dei fondali, introduzione del quick time event) vuoi sopratutto per la scelta di affidarsi ad un system combo unico nel suo genere, in grado di elevare all'ennesima potenza la frenesia e la stessa qualità visiva di ogni singolo scontro.
Più profondo di quanto non possa sembrare ad una primo, fugace sguardo, il sistema di combattimento ideato dai Platinum Games prevede di fatto l'uso di quattro diversi pulsanti di azione (uno per l'uso delle quattro pistole o dell'arma principale, uno per il pugno, uno per il calcio ed uno per il salto) e di un quinto destinato alla schivata, che oltre a svolgere un compito prettamente difensivo consente di attivare (in particolari condizioni) la contromossa “Sabbat Temporale”, in grado di rallentare il tempo e la velocità dei nemici.
L'uso combinato dei cinque tasti, offre invece la possibilità di attivare un numero pressoché illimitato di combo, che andranno dalla normale “alternanza” dei colpi, alla realizzazione di splendidi Stylish Trick in grado di generare sia i “semplici attacchi tortura” nei confronti dei nemici meno potenti (dallo sculacciamento alla ghigliottina passando per la Vergine di Norimberga) che vere e proprie mega combo, capaci di convogliare il potere magico accumulato in battaglia nella folta chioma e nella tuta di Bayonetta e generare così giganteschi arti capaci di spazzare gran parte (per non dire tutti) dei nemici presenti sullo schermo.
Con un sistema del tutto simile a quello sopradescritto, i classici scontri contro i boss di fine livello potranno essere, invece, portati a termine rilasciando la “Belva interiore”, ovvero evocando una delle numerose e gigantesche fiere (non quelle di Natale, sia intesi) a disposizione della nostra eroina, in grado di finire l'avversario di turno con una tecnica tanto devastante e varia (capiterà sovente di assistere a veri e propri siparietti assolutamente in linea con l'aria scanzonata della protagonista) quanto appagante per gli occhi.
Relativamente al gameplay, pur non brillando certo per varietà, Bayonetta assicura un livello di sfida e di adrenalina difficilmente ritrovabili in altre produzioni dello stesso genere. Il titolo dei Platinum Games appare calibrato al millesimo, e non presenta ne sezioni di gioco troppo ripetitive ne tanto meno ostacoli insormontabili in grado di fiaccare il ritmo stesso del gioco. I quindici livelli (sedici considerando il prologo giocabile) facenti parte la modalità principale garantiscono, inoltre, dieci / dodici ore di puro divertimento, in cui non mancheranno ne intermezzi evocativi ne tanto meno siparietti in linea con l'atteggiamento sbarazzino ed ammiccante della sua protagonista. A proposito della durata complessiva del gioco, ci pare comunque opportuno precisare che il tempo è stato calcolato considerando il completamento della sola modalità principale, e che potrebbe pertanto raddoppiare se si tenesse conto del fatto che alcune arene di gioco e diverse combo potranno essere sbloccate solo dopo il completamento della sopraccitata modalità.
La tecnica della Strega
Tecnicamente parlando Bayonetta è senza mezzi termini uno dei più sofisticati esercizi di stile di questa generazione. L'esplosività (in tutti i sensi) della sua interprete non rappresenta infatti il solo elemento “esagerato” inserito nel gioco, vista la presenza di una notevole varietà dei nemici tanto particolareggiati dal punto di vista prettamente grafico (interessante a tal proposito la scelta di “vestire” gli avversari dalle sembianze demoniache con “scaglie angeliche” distruggibili nel corso del combattimento) quanto eleganti e sinuosi nelle loro movenze.
La presenza di un notevole numero di elementi dinamici contemporanei sullo schermo, non incide tra l'altro sulla velocità stessa dell'azione di gioco sempre attestata sui 60 FPS, questo grazie anche ad un motore in grado di gestire anche le situazioni più concitate senza particolari cali di framerate.
Parlando di aspetti leggermente sottotono, da segnalare un'eccessiva piattezza sia di alcune location a livello di texture, in cui si denota tra l'altro una scelta di colori piuttosto slavati ed in linea -guarda caso- con quanto già visto in senso negativo proprio nei primissimi episodi di Devil May Cry.
Sempre a proposito di aspetti negativi, si segnala un eccessiva tendenza da parte della telecamera a perdere di vista l'azione di gioco nelle situazioni più concitate (ma sarà altresì possibile riallineare la stessa tramite la semplice pressione dello stick analogico di destra) mentre al contrario da rimarcare la perfetta mappatura del PAD di casa Microsoft, in grado di assecondare alla perfezione - e rapidamente - le sollecitazioni del giocatore.
Capitolo a parte merita invece secondo noi il comparto audio. Sebbene la scelta di affidarsi ad una colonna sonora basata su musiche J-Pop con influenze Jazz molto vicine ai classici di casa SEGA (Outrun e After Burner giusto per citarne due) appaia tutto sommato mai fuori contesto, dall'altro la presenza di musiche rockeggianti un po' più “cattive” avrebbero forse aiutato ad immergere ancor di più il giocatore nelle splendide atmosfere del gioco. Nulla di realmente fondamentale, insomma, ma che in un ipotetico Bayonetta 2 sarebbero forse più gradite.
Commento
Nella sua prima apparizione, Bayonetta ha il merito di posizionarsi immediatamente nel gotha del genere action, riuscendo nell'intento di contendere proprio a Devil May Cry il ruolo di maggior esponente del genere in virtù di una protagonista senz'ombra di dubbio fuori dagli schemi, un sistema di gioco superbo, ed un combat system forse unico nel suo genere. Probabilmente non siamo ai livelli dell'ultimo DMC, ma certamente siamo al di sopra di tutti gli altri capitoli della saga.
Pregi
Protagonista sensuale ed ammiccante quanto basta
Combo System unico nel suo genere
Vario quanto basta
Difetti
Da rivedere la qualità generale di alcune location
Colonna sonora forse da rivedere
Voti
Grafica 8.5
Sonoro 8
Giocabilità 9
Longevità 8.5
VOTO FINALE 8.5
FONTE : Gamesurf.it
Una strega per salvarli tutti
Titolo: Bayonetta
Piattaforma: Xbox360
Genere: Action 3D
Software house: SEGA
Sviluppatore: Platinum Games
Distributore: Halifax
N.giocatori: 1
Pegi: 18+
“È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io”
Parafrasando un celebre dialogo tratto dal film “Matrix”, la risposta al nostro chiodo fisso è praticamente scontata: Bayonetta è a tutti gli effetti la risposta femminile a Devil May Cry. Ed a nostro avviso non poteva essere altrimenti, visto che il responsabile dello sviluppo del gioco firmato Platinum Games è lo stesso Hideki Kamiya che diede i natali al primo Dante di sponda Capcom.
Per quanto i continui richiami a Devil May Cry appaiano fin troppo evidenti (lo stesso Kamiya ha ribadito più volte che uno dei motivi scatenanti del suo abbandono alla Capcom e della successiva nascita della “Strega” è stato proprio l'impossibilità di sviluppare il brand DMC a proprio piacimento), Bayonetta ha ad ogni modo il pregio di immettere nuova linfa vitale al genere degli action game, riuscendo alfine a competere proprio a Devil May Cry il titolo di miglior esponente del genere. Ma andiamo con ordine.
Vita da Strega
Bayonetta non fa altro che riproporre il classico scontro fra il bene ed il male, sebbene rivisto nell'ottica già adottata con successo in tutta la saga di Dante ed in cui anche l'oscurità deve fare la propria parte.
In questo caso specifico, la luce dei Saggi di Lumen rischia di fatto di prendere il sopravvento sull'oscurità delle Streghe di Umbra, e distruggere così quell'equilibrio che consente ai due mondi ed a quello del Caos (ovvero quello degli umani) di vivere in maniera più o meno armoniosa.
In mezzo a tutto questo si inserisce ovviamente la storia della provocante Bayonetta, una strega priva della memoria destata da un sonno di 500 anni, chiamata a ripristinare l'equilibrio fra la Luce ed il Buio ed a salvaguardare così la sopravvivenza stessa del mondo del Caos (a tal proposito ottima l'idea di rappresentare i suoi abitanti in versione eterea proprio per rimarcare il netto stacco fra il mondo soprannaturale e quello terreno, in grado di vivere su piani praticamente paralleli) a cui la stessa protagonista appare in qualche modo legata.
Angel May Cry
Come già ampiamente accennato in sede introduttiva, parlare di Bayonetta senza citare Devil May Cry è praticamente impossibile. I punti in comune fra i due titoli sono infatti troppi per passare inosservati, specie poi considerando anche la presenza di achivement ironici del calibro di “Angel May Cry” chiaramente ispirati al Dante di sponda Capcom. L'ironia e la sventatezza dei due protagonisti, le capacità soprannaturali di entrambi (da un lato la trasformazione demoniaca di Dante, dall'altro la trasmutazione della chioma e della tuta simil-lattex della strega), la struttura dei livelli, la presenza di aree di combattimento chiuse da barriere mistiche eliminabili previa la sconfitta di tutti i nemici ivi rinchiusi, e perfino gli special stage nascosti (utili per accumulare il denaro necessario per l'acquisto di armi, potenziamenti ed accessori di varia natura tramite il bar di Rodin) sono solo alcuni degli elementi riconducibili ad entrambi i titoli, fattori che a nostro avviso non sono però sufficienti per relegare il titolo di Platinum Games al ruolo di mero clone dell'action game di casa Capcom.
Bayonetta ha infatti una ragion d'essere tutta sua, vuoi per la forte presenza scenica della sua protagonista e per l'introduzione di intelligenti varianti al tema (leggasi maggiore interazione dei fondali, introduzione del quick time event) vuoi sopratutto per la scelta di affidarsi ad un system combo unico nel suo genere, in grado di elevare all'ennesima potenza la frenesia e la stessa qualità visiva di ogni singolo scontro.
Più profondo di quanto non possa sembrare ad una primo, fugace sguardo, il sistema di combattimento ideato dai Platinum Games prevede di fatto l'uso di quattro diversi pulsanti di azione (uno per l'uso delle quattro pistole o dell'arma principale, uno per il pugno, uno per il calcio ed uno per il salto) e di un quinto destinato alla schivata, che oltre a svolgere un compito prettamente difensivo consente di attivare (in particolari condizioni) la contromossa “Sabbat Temporale”, in grado di rallentare il tempo e la velocità dei nemici.
L'uso combinato dei cinque tasti, offre invece la possibilità di attivare un numero pressoché illimitato di combo, che andranno dalla normale “alternanza” dei colpi, alla realizzazione di splendidi Stylish Trick in grado di generare sia i “semplici attacchi tortura” nei confronti dei nemici meno potenti (dallo sculacciamento alla ghigliottina passando per la Vergine di Norimberga) che vere e proprie mega combo, capaci di convogliare il potere magico accumulato in battaglia nella folta chioma e nella tuta di Bayonetta e generare così giganteschi arti capaci di spazzare gran parte (per non dire tutti) dei nemici presenti sullo schermo.
Con un sistema del tutto simile a quello sopradescritto, i classici scontri contro i boss di fine livello potranno essere, invece, portati a termine rilasciando la “Belva interiore”, ovvero evocando una delle numerose e gigantesche fiere (non quelle di Natale, sia intesi) a disposizione della nostra eroina, in grado di finire l'avversario di turno con una tecnica tanto devastante e varia (capiterà sovente di assistere a veri e propri siparietti assolutamente in linea con l'aria scanzonata della protagonista) quanto appagante per gli occhi.
Relativamente al gameplay, pur non brillando certo per varietà, Bayonetta assicura un livello di sfida e di adrenalina difficilmente ritrovabili in altre produzioni dello stesso genere. Il titolo dei Platinum Games appare calibrato al millesimo, e non presenta ne sezioni di gioco troppo ripetitive ne tanto meno ostacoli insormontabili in grado di fiaccare il ritmo stesso del gioco. I quindici livelli (sedici considerando il prologo giocabile) facenti parte la modalità principale garantiscono, inoltre, dieci / dodici ore di puro divertimento, in cui non mancheranno ne intermezzi evocativi ne tanto meno siparietti in linea con l'atteggiamento sbarazzino ed ammiccante della sua protagonista. A proposito della durata complessiva del gioco, ci pare comunque opportuno precisare che il tempo è stato calcolato considerando il completamento della sola modalità principale, e che potrebbe pertanto raddoppiare se si tenesse conto del fatto che alcune arene di gioco e diverse combo potranno essere sbloccate solo dopo il completamento della sopraccitata modalità.
La tecnica della Strega
Tecnicamente parlando Bayonetta è senza mezzi termini uno dei più sofisticati esercizi di stile di questa generazione. L'esplosività (in tutti i sensi) della sua interprete non rappresenta infatti il solo elemento “esagerato” inserito nel gioco, vista la presenza di una notevole varietà dei nemici tanto particolareggiati dal punto di vista prettamente grafico (interessante a tal proposito la scelta di “vestire” gli avversari dalle sembianze demoniache con “scaglie angeliche” distruggibili nel corso del combattimento) quanto eleganti e sinuosi nelle loro movenze.
La presenza di un notevole numero di elementi dinamici contemporanei sullo schermo, non incide tra l'altro sulla velocità stessa dell'azione di gioco sempre attestata sui 60 FPS, questo grazie anche ad un motore in grado di gestire anche le situazioni più concitate senza particolari cali di framerate.
Parlando di aspetti leggermente sottotono, da segnalare un'eccessiva piattezza sia di alcune location a livello di texture, in cui si denota tra l'altro una scelta di colori piuttosto slavati ed in linea -guarda caso- con quanto già visto in senso negativo proprio nei primissimi episodi di Devil May Cry.
Sempre a proposito di aspetti negativi, si segnala un eccessiva tendenza da parte della telecamera a perdere di vista l'azione di gioco nelle situazioni più concitate (ma sarà altresì possibile riallineare la stessa tramite la semplice pressione dello stick analogico di destra) mentre al contrario da rimarcare la perfetta mappatura del PAD di casa Microsoft, in grado di assecondare alla perfezione - e rapidamente - le sollecitazioni del giocatore.
Capitolo a parte merita invece secondo noi il comparto audio. Sebbene la scelta di affidarsi ad una colonna sonora basata su musiche J-Pop con influenze Jazz molto vicine ai classici di casa SEGA (Outrun e After Burner giusto per citarne due) appaia tutto sommato mai fuori contesto, dall'altro la presenza di musiche rockeggianti un po' più “cattive” avrebbero forse aiutato ad immergere ancor di più il giocatore nelle splendide atmosfere del gioco. Nulla di realmente fondamentale, insomma, ma che in un ipotetico Bayonetta 2 sarebbero forse più gradite.
Commento
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sonaro_infame- MODERATORE
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Re: Recensione Bayonetta
La protagonista non è poi così tanto sensuale...
IL Barista- Fondatore del sito
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Re: Recensione Bayonetta
O.O! Ma scherzi???
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Re: Recensione Bayonetta
Sembra una professoressa con gli occhiali.
Vabbè non sarà il mio tipo.
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Re: Recensione Bayonetta
"Professoressa Sexy con gli occhiali" vorrai dire..Ahahahah XD Guarda tu che mezzucci per vendere No apparte gli scherzi.. Ottimo gioco.
sonaro_infame- MODERATORE
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